Spazio Ilisso

Spazio Ilisso

SPAZIO ILISSO è un centro espositivo e di produzione e promozione artistica e culturale, inaugurato nel dicembre del 2019 per iniziativa della casa editrice Ilisso,

SPAZIO ILISSO è un centro espositivo e di produzione e promozione artistica e culturale, inaugurato nel dicembre del 2019 per iniziativa della casa editrice Ilisso, con la volontà di condividere l’esperienza di 35 anni di ricerca, produzione editoriale e mostre d’arte.
Oltre alla consultazione degli archivi di arti applicate, SPAZIO ILISSO rende fruibile, attraverso una esposizione permanente, la più significativa collezione di scultura e ceramica sarda del ’900.
SPAZIO ILISSO intende esplorare mediante esposizioni, dibattiti, laboratori didattici e residenze d’artista, tutti i linguaggi della creatività: arti figurative, poesia, musica, danza, teatro, letteratura, cinema, fotografia, design e artigianato artistico.
Con una particolare attenzione al contesto sociale e alle sfide del contemporaneo, e con la consapevolezza che il Museo debba essere un’istituzione al servizio della collettività, SPAZIO ILISSO si propone di essere un soggetto attivo per il progresso civile e culturale della comunità.

La struttura museale

Il complesso che ospita lo SPAZIO ILISSO è il risultato di due distinti momenti costruttivi; all’abitazione di inizio ’800, dal carattere popolare, disposta a “L” attorno al pozzo del patio interno, si aggiunge nei primi anni del ’900 l’edificio su tre livelli in stile liberty. La scala rampante per l’accesso al piano rialzato domina il giardino su via Brofferio, che presenta ai lati due begli esemplari di cedro del Libano, cinto da un’elegante ringhiera e da un cancello in ferro battuto. Un secondo giardino, interno e più intimo, ingloba il pozzo e ospita diverse varietà di rose e altre pregevoli specie presenti nei vecchi giardini nuoresi.
La struttura, oggi destinata alla pubblica fruizione, ha richiesto anni di scrupoloso restauro conservativo. Situata nel cuore storico di Nuoro, spazio della memoria e raro esempio integro del gusto architettonico locale dell’inizio del XX secolo, pur nel cambio di destinazione d’uso, che ha richiesto l'abbattimento delle barriere architettoniche, conserva l'impianto originario di “abitazione”: dimensione degli ambienti, decori a soffitto e volte a botte, alcune ribassate, scale in granito, caminetto, serramenti, cementine e intonaci originali. Ingrippato
L’intero piano terra, comprendente anche i giardini, accoglie una raccolta permanente di scultura e ceramica artistica, mentre il primo piano è destinato alle esposizioni temporanee; altri spazi sono riservati alla consultazione degli archivi delle arti applicate e di fotografia, e all’attività didattica.

Storia dell’edificio

L’attuale SPAZIO ILISSO ha sede in un edificio storico conosciuto dai nuoresi come Casa Papandrea, dal nome dei precedenti proprietari. Il capostipite di questa famiglia è Giuseppe Papandrea, nato a Careri in Calabria, sposato con Litterina Livolsi, nota come Itria e nata a Nicosia, in Sicilia. Giuseppe si trasferì a Nuoro insieme alla moglie per lavorare come guardia carceraria nell’istituto di reclusione Sa Rutunda (‘la rotonda’), così chiamato per la sua architettura circolare ispirata al Panopticon. La struttura penitenziaria, progettata da Enrico Marchesi nel 1838, completata nel 1849 e malauguratamente demolita nel 1975, dava il nome al rione denominato, appunto, “palas de presone”, e alla via, “Carceri”, al plurale perché sulla stessa strada era presente anche una casa adibita alla detenzione femminile.
Con atto del 5 giugno 1884, Giuseppe e Itria acquistarono da Giovanna Angela Pusceddu, vedova Fois, un edificio in via Carceri (oggi via Cattaneo) composto da due stanze al piano terra, due al primo piano e una corte prospiciente, dove era presente un pozzo, tutt’oggi esistente, condiviso con gli abitanti delle case vicine.
Dopo alcuni anni, nella residenza fu avviato un servizio di ristorazione per gli avventori che provenivano dalle diverse località dell'Isola per fare visita ai detenuti. Giuseppe intraprese anche un commercio di formaggi locali, in cui coinvolse i due figli maschi.
I profitti di entrambe le attività prosperarono e Giuseppe poté lasciare il suo lavoro al penitenziario per supportare Itria nella gestione della locanda. Con la crescita delle finanze familiari e l’arrivo di altri figli (nove in totale, alcuni dei quali morti in tenera età) il primo nucleo abitativo venne ampliato, nei primi anni del ’900, con l’ala in stile liberty.
Il più conosciuto tra i membri della famiglia è Michele Fortunato Felice Papandrea, noto Feletze, nato il 15 settembre 1881, che divenne sindaco di Nuoro nel 1914. Autore di componimenti poetici in cui si professava antimilitarista, nel 1915 si arruolò volontario, sebbene fosse dispensato dal servizio militare in virtù della sua carica di sindaco. Morì in combattimento come Sottotenente della Brigata Sassari sull'altopiano di Asiago il 28 gennaio 1918.
L'ultimo ricordo delle attività commerciali nella casa, tutt'ora presente nella memoria storica dei nuoresi, è quello relativo alla rivendita di fiammiferi e sapone, nell’ambiente che affaccia su via Cattaneo, residui di una modesta attività di merceria portata avanti da due sorelle Papandrea. Con il trasferimento delle ultime eredi a Cagliari, il complesso venne suddiviso in appartamenti e, ancora negli anni ’90, risultava affittato a diverse famiglie.
Nel 2001 l’edificio fu affidato alla Ilisso per realizzarvi la mostra Costantino Nivola. Biografia per immagini, allestita nell’edificio liberty e nei giardini. L’inaugurazione si trasformò in una festa della città per lo spazio ritrovato. In seguito la Ilisso acquisì il complesso allo scopo di destinarlo a Museo della ceramica e della scultura del Novecento, ambiti particolarmente presenti nella programmazione editoriale della casa editrice. Riaperta nel 2019, dopo un lungo e attento restauro, la Casa Papandrea, oggi SPAZIO ILISSO, resta tra le poche testimonianze architettoniche della Nuoro storica e della sua comunità, quella legata a Grazia Deledda, Sebastiano e Salvatore Satta, Antonio Ballero e Francesco Ciusa, figure cardine della cultura dell’Isola.

Fonte e link: Spazio Ilisso 

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